Corso ex rec

Requisiti e condizioni richieste per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande

Il comparto della somministrazione di alimenti e bevande, o come anche viene definito dei consumi alimentari fuori casa, costituisce ad oggi un importante settore nonostante la recente pandemia di coronavirus abbia determinato un impatto pesante sui consumi. Attualmente, questo genere di attività è disciplinata, a livello nazionale, dal Decreto legislativo del 26 marzo 2010 n. 59, oltre alle numerose leggi regionali e ai regolamenti municipali, in cui vengono stabiliti tutti i parametri e i vincoli per l'apertura di un'attività di somministrazione (bar, ristoranti, ecc.), laboratori (forni, pasticcerie, gelaterie, pizzerie al taglio, ecc.) o di vicinato (alimentari, minimarket, ecc.).
Chi è interessato e in possesso di tutti i requisiti, che andremo ad analizzare dettagliatamente tra poco, non deve far altro che presentare agli uffici Suap (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune, in cui avrà sede l'attività, una semplice Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Cerchiamo adesso, con questo breve articolo, di chiarire tutti i dubbi legati alla frequentazione o meno di corsi obbligatori, i requisiti richiesti e le licenze necessarie, previste dall'attuale normativa, per l'apertura di un'attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.

 

Attività di somministrazione di alimenti e bevande: i requisiti obbligatori

Noi italiani quanto a cultura e tradizione riguardo il buon cibo e l'ottima cucina non siamo secondi proprio a nessuno. Questo è sicuramente uno dei motivi per i quali nel Bel Paese proliferano bar, ristoranti, pizzerie e altre attività destinate al commercio e alla somministrazione di alimenti e bevande. L'apertura di un'attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande non prevede un iter procedurale particolarmente complesso ma richiede, in ogni caso, la dimostrazione del possesso di tutta una serie di requisiti, sia morali che professionali.

 

I requisiti professionali

In base all'art. 71 del decreto legislativo 59/2010 bisogna essere in possesso di almeno uno dei requisiti professionali di seguito riportati:

  • aver frequentato, con esito positivo, un corso sab, richiesto oggi non solo per chi intende somministrare ma anche per chi vuole semplicemente vendere alimenti e bevande;
  • aver, per almeno due anni, anche non continuativi nell'ultimo quinquennio, esercitato in proprio o prestato la propria opera in un'attività di somministrazione di alimenti e bevande;
  • essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, il cui corso di studio preveda materie attinenti al commercio, preparazione e somministrazione di alimenti;
  • essere stato iscritto, in passato, al REC (Registro Esercenti Commercio) ormai abolito.

Oggi è possibile frequentare corsi SAB sia in aula che online, per quanto riguarda quest'ultima modalità
Formazione Suprem, un portale che da diversi anni si occupa di offrire un servizio all'avanguardia, garantisce una vasta gamma di corsi online tra cui: corsi SAB, corsi di sicurezza sul lavoro, hccp e crediti formativi professionali. La frequenza al corso, che può avvenire da pc e da qualsiasi altro dispositivo mobile (smartphone o tablet), è completamente gratuita e il pagamento verrà preteso solo al momento della richiesta dell'attestato.

 

I requisiti morali

Oltre ai requisiti professionali, vanno soddisfatti anche tutta una serie di requisiti morali, definiti sempre all'interno dell'art. 71, comma 1, del decreto legislativo 59/2010, e sono:

  • non essere stati dichiarati delinquenti abituali o professionali, salvo non si sia ottenuta la riabilitazione;
  • non essere stati condannati, con sentenza passata in giudicato, per i reati di ricettazione, riciclaggio, bancarotta fraudolenta, usura, rapina, violenza ed estorsione;
  • non essere stati condannati, con sentenza passata in giudicato, per i reati contro l'igiene e la sanità pubblica;
  • non aver riportato, nei cinque anni antecedenti l'inizio dell'attività, una condanna definitiva per delitti di frode nella preparazione e nel commercio di alimenti previsti dalle leggi speciali;
  • non essere sottoposti ad una delle misure di prevenzione previste dal codice antimafia.

L'esistenza di tali requisiti viene dimostrata attraverso un'autocertificazione o la compilazione di alcuni moduli richiesti dalla Camera di Commercio al momento dell'apertura dell'attività. A differenza dei requisiti professionali, quelli morali appena descritti vengono richiesti per l'apertura di qualsiasi tipo di esercizio commerciale.

 

Le altre condizioni necessarie per aprire un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande

Colui che intende aprire un esercizio di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande dopo aver acquisito i requisiti professionali, con la frequentazione di appositi corsi, ed essere in possesso di quelli morali deve accertarsi che il locale scelto sia agibile e rispetti le condizioni di conformità in materia di sicurezza, igiene e salubrità, previste dall'attuale normativa. A questo punto, per iniziare l'attività è sufficiente, nella maggior parte dei casi, presentare presso l'ufficio Suap del comune una Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Infine, entro un mese dall'inizio dell'attività si deve richiedere l'iscrizione dell'impresa individuale nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio competente per territorio.