L’Italia è conosciuta in tutto il mondo per un’incredibile varietà dal punto di vista delle tradizioni enogastronomiche. Da nord a sud, da ovest ad est, lungo l’intera penisola è possibile ritrovare peculiarità culinarie uniche, con piatti appartenenti alle usanze di singole regioni, province e comuni. Ecco per quale motivo in Italia si possono incontrare gusti e tradizioni diverse da un luogo all’altro. Un esempio è dato dalla produzione vinicola: Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo e Toscana sono solamente alcune delle regioni che, dati economici alla mano, rappresentano un enorme fatturato, quest’ultimo derivante dalla messa in commercio di vini di alta qualità. Tra le zone più prolifere sul piano della produzione di vini troviamo la Franciacorta, area di collina situata nella provincia di Brescia. In Franciacorta la coltivazione della vite ha origini antichissime, tali da aver fatto riscontrare ai geologi, nell’area in questione, la presenza di tracce preistoriche relative alla coltura citata. Ecco per quale motivo il territorio della Franciacorta presenta caratteristiche rinomate nell’ottica della produzione vinicola.
Elemento di spicco della produzione vinicola nell’area bresciana è dunque il Franciacorta, che prende il nome dal territorio nel quale viene prodotto. Il Franciacorta appartiene alla categoria degli spumanti e vanta il riconoscimento DOCG (denominazione di origine controllata e garantita). Per via di tali caratteristiche, la sua produzione è possibile esclusivamente nella zona descritta in precedenza. Una delle peculiarità più note del Franciacorta è quella di essere prodotto attraverso la rifermentazione mediante il cosiddetto metodo classico. Esistono tre versioni differenti dello spumante in questione, vale a dire il bianco, il rosé e il satèn. In tutti e tre i casi l’uva utilizzata per la produzione del vino può provenire da vitigni specifici, ossia quelli dello Chardonnay e quelli del Pinot nero o bianco. L’uva proveniente da altri vitigni non è ammessa dalla DOCG, garantendo quindi al Franciacorta il mantenimento del suo gusto classico.
Particolarmente interessante è l’analisi della consistenza e del sapore dello spumante, fattori che possono variare notevolmente a seconda dell’uva utilizzata. Nel caso del Franciacorta bianco, ad esempio, la spuma si presenta fine o intensa, con un colore tendente dal giallo al dorato; il sapore del vino è sempre fresco, con una quantità d’alcol che generalmente non supera i 12°. Nel Franciacorta rosé il colore tende maggiormente al rosa, con la spuma che tuttavia ricorda quella della variante bianca; anche in questo caso non si superano i 12° d’alcol. Infine, nel Franciacorta satèn troviamo una colorazione nuovamente giallastra, con una spuma che però si presenterà assai più cremosa rispetto alle due precedenti tipologie. Inoltre, bisogna sottolineare come la presenza di una determinata tipologia di uva, utilizzata durante il processo di produzione, possa modificare in profondità la consistenza dello spumante. Gli acini del Pinot nero, ad esempio, possono garantire maggior vigore al Franciacorta, con un gusto che risulterà maggiormente intenso e una spuma più densa. Tutti fattori che concorrono alla creazione di spumanti pregiati e noti in tutto il mondo per il loro sapore inconfondibile.