Oggi più che mai, la cura del corpo e quella della mente sono connesse. Viviamo in un periodo storico estremamente peculiare, all’interno del quale trascurarsi potrebbe risultare quasi normale, se non automatico, a causa dei molteplici stimoli che arrivano dall’esterno e del caos che caratterizza le nostre routine. In questo frangente, preservare la propria salute risulta fondamentale e, per farlo, una buona pratica riguarda proprio l’attenzione al proprio regime alimentare. Informarsi riguardo i benefici del cibo e, soprattutto, di ingredienti come lo zucchero, è necessario per non seguire diete poco sane e salvaguardare il benessere partendo dalla tavola.
Quando si parla di zuccheri, è importante distinguere tra quelli dannosi e quelli benefici per la salute. Se da una parte gli zuccheri raffinati e aggiunti possono contribuire a problemi come l’obesità e il diabete, dall’altra esistono zuccheri naturali presenti in alimenti come frutta, verdura e miele che svolgono un ruolo essenziale nel fornire energia al corpo. Alcuni di questi zuccheri, tuttavia, non sono solo fonte di energia ma – come nel caso del d-mannosio, di cui si parla in questa pagina di Dimann.com – si rivelano utili anche nella gestione e nella prevenzione di stati infiammatori.
È proprio per questa ragione che, questo approfondimento, propone una panoramica riguardante gli zuccheri buoni, le loro proprietà e caratteristiche, in modo tale da acquisirli tenendo conto del fabbisogno giornaliero di carboidrati e mantenere una dieta sana ed equilibrata, oltre ad un buon funzionamento delle attività cerebrali. Nelle prossime righe, dunque, scopriremo tutto ciò che c’è da sapere sugli zuccheri buoni.
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Zuccheri buoni? Esistono e vanno integrati nella dieta
A prescindere da come vengano definiti, gli zuccheri, i carboidrati o i glucidi rappresentano una fonte di energia fondamentale per il corpo umano. Chiaramente, prima di approfondire la tematica ulteriormente, riteniamo cruciale effettuare alcune sottolineature. Innanzitutto, in presenza di problematiche alimentari o qualora si avesse il bisogno di seguire un vero e proprio percorso partendo dalla tavola, occorre rivolgersi ad uno specialista, un medico nutrizionista o un dietologo a cui chiedere consigli in merito al tipo di alimentazione da seguire. In secondo luogo, tutto ciò che l’organismo consuma va assunto con moderazione, in modo da non mettere a rischio il benessere e l’equilibrio dello stesso.
Ora, possiamo sicuramente affermare che un corpo capace di buone prestazioni fisiche e mentali deve essere alimentato in modo equilibrato, attraverso cibo sano e nutriente. Il glucosio, zucchero monosaccaride, rappresenta uno degli elementi nutritivi più importanti per le cellule dei neuroni, del sistema immunitario e dei reni. In condizioni normali, per esempio, i neuroni non possono funzionare con meno di cento grammi di glucosio al giorno.
Come già precedentemente accennato, però, esistono delle distinzioni tra i cosiddetti zuccheri buoni e quelli cattivi. In altre parole, possiamo definire i carboidrati come semplici o complessi. I primi, anche detti monosaccaridi, includono in elenco il glucosio e il fruttosio, oltre ai disaccaridi come lo zucchero da cucina e il maltosio. Per quanto riguarda i carboidrati complessi, anche detti polisaccaridi, si tratta di pane, pasta, patate e riso. Chiaramente, queste categorie presentano differenti peculiarità sia dal punto di vista chimico che nutrizionale. È proprio per questa ragione che una dieta equilibrata dovrebbe includerli entrambi. Le persone che non riescono a mantenere una certa costanza con il loro regime alimentare tendono ad includere quantità eccessive di quelli più svantaggiosi per la salute.
Come si riconoscono gli zuccheri buoni? Ecco cosa serve sapere
Abbiamo già chiarito che gli zuccheri buoni esistono e che offrono molti vantaggi all’organismo quando consumati con moderazione. Come possiamo capire, però, se effettivamente stiamo consumando alimenti che conviene realmente mangiare e come possiamo evitare gli zuccheri cattivi? Un buon indicatore che bisognerebbe imparare a padroneggiare per comprendere i benefici dello zucchero potrebbe essere l’indice glicemico. Quando si parla di glicemia, si fa riferimento alla concentrazione di glucosio nel sangue. Il suo aumento o il suo abbassamento può avere effetti immediatamente osservabili sull’organismo. Bassi livelli glicemici possono essere indice di stanchezza o rallentamento, anche se è bene puntualizzare che, quando si raggiungono alti picchi glicemici, al di sopra dei cento, si è in presenza di un eccesso di zuccheri cattivi, da evitare siccome i carboidrati a lento assorbimento rilasciano glucosio lentamente nel sangue, evitando picchi e scompensi.