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Dolcificanti ipocalorici: facciamo il punto sulle alternative allo zucchero

L'eccesso di zuccheri è purtroppo una realtà della nostra società Occidentale. Non solo il classico saccarosio (quello che viene aggiunto al caffè o al tè in tazza) ma anche gli zuccheri nascosti determinano dei danni alla salute, a lungo termine. Disfunzioni metaboliche ed endocrine (diabete su tutte, ma anche obesità e patologie intestinali) sono una conseguenza di questo tipo di alimentazione. Ferma restante la convinzione che bisogna incrementare l'attività fisica e diminuire il consumo di zuccheri, esistono delle alternative ipocaloriche al saccarosio. Quali sono e che effetti hanno sul nostro organismo? Scopriamolo qui grazie ai consigli del dottor Mauro Meloni uno dei migliori nutrizionisti a Udine.

Dolcificanti sintetici o naturali

Esistono moltissime alternative, in realtà, al saccarosio o allo sciroppo di glucosio, e possono essere sviluppate in laboratorio oppure essere già presenti in natura. Tra i dolcificanti sintetici ricordiamo l'aspartame, l'acesulfame k, la saccarina, ma anche il mannitolo. I dolcificanti naturali invece, spaziano dal miele, il fruttosio, lo xilitolo, il sorbitolo, ma anche lo sciroppo d'acero e la stevia. Vediamo qual è la differenza tra le caratteristiche degli uni e degli altri.

Differenze tra i dolcificanti sintetici e quelli naturali

A differenza dei dolcificanti naturali, che comunque presentano un quantitativo calorico, i dolcificanti sintetici sono assolutamente a-calorici: non contengono cioè alcuna caloria, e non influiscono sui valori dell'insulina. Dolcificano però in maniera molto più potente del comune zucchero. Facendo un esempio: l'aspartame dolcifica 200 volte di più, la saccarina 400 volte di più! Il consiglio è quello di non abusare di dolcificanti sintetici, perché gli studi scientifici sulle conseguenze a lungo termine sulla salute non sono ancora completamente noti (anche se l'aspartame non si trova più molto in commercio, sostituito da altre molecole). A dosi alte inducono poi diarrea e problemi intestinali. I dolcificanti naturali, d'altro canto, provengono da sostanze presenti in natura e sono calorici (tranne la Stevia), ma la loro stimolazione del livello insulinico è sicuramente inferiore rispetto a quella del saccarosio. A parte miele, sciroppo d'acero e sorbitolo, il fruttosio e la stevia vanno considerati a parte.

Caratteristiche del fruttosio 

Il fruttosio è comunemente noto come “zucchero della frutta”: in pratica si tratta dei dolcificanti estratti da frutti o mais. Molto in voga negli anni '90, oggi è rimasto un'alternativa piuttosto valida, perché il suo indice glicemico è inferiore a quello del saccarosio. Il problema però è che utilizzandolo sempre potrebbero insorgere delle complicazioni a livello del fegato, in quanto il nostro corpo non possiede enzimi adatti a scinderlo. Ciò causa un aumento dei trigliceridi e una mancata stimolazione degli ormoni della sazietà (leptina e grelina).

Caratteristiche della stevia 

La stevia è un dolcificante che viene ricavato da un arbusto del Sud America. Pur essendo un dolcificante naturale, è completamente privo di calorie, e non stimola i livelli insulinici. Questo perché tutte le sue componenti non vengono assorbite dall'intestino. Sarebbe comunque meglio non eccedere nell'uso in quanto si tratta di una sostanza utilizzata da un tempo relativamente breve, e non si hanno abbastanza dati per poter capire se sul lungo termine può nuocere alla salute.