La cinquantatreesima edizione di Vinitaly è già un’edizione da record.
La manifestazione che si è tenuta a Verona fino al 10 aprile ha numeri da capogiro: tutti gli spazi di esposizione sono stati occupati, e 4600 aziende da tutto il globo hanno partecipato con tutto ciò che ruota intorno al mondo dell’enologia. Da trenta paesi diversi realtà vinicole si sono confrontate e incontrate: l’Italia non poteva che uscirne primeggiante vista la sua grandissima tradizione enologica di livello decisamente superiore. Ma molte sono state le sorprese; intanto si è superato uno storico traguardo per numero di espositori: 130 i nuovi che hanno messo in mostra i loro prodotti.
La Fiera di Verona ha investito, quest’anno in attività di comunicazione invitando 50 paesi che coprivano l’intero globo. Molta attenzione è stata posta alle nuove tecnologie che possono in qualche modo dare ausilio per la conoscenza della manifestazione. Insomma la tradizione del vino e la nuova sfida tecnologica si sono incontrate per dar vita ad un connubio che si direbbe molto riuscito.
Tra i vari padiglioni si è intercettata molta digitalizzazione e internazionalità; il tutto per consentire sempre più alla manifestazione di essere momento di incontro tra gli operatori del settore e veicolare l’idea che occuparsi di enologia è comunque un buon affare. Vinitaly è sicuramente riuscita nell’intento di ciò che si era prefissato, e cioè mettere in contatto i mercati, capire le mutazioni dei tempi, stare vicino alle aziende.
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Modernità e tradizione
La modernità e la tradizione a braccetto hanno caratterizzato l’edizione 2019 di questa manifestazione internazionale, dove internazionale ha significato essere integrati, con la propria storia nel mondo. Chi ha vinto ? La Cantina Ornellaia, simbolo dell’enologia italiana, emblema dei vini rossi toscani; ma non solo; hanno vinto tutti perché il confronto ha anche messo in evidenza quanto la storia del vino, partita da Verona abbia influenzato mercati non notoriamente ricchi di tradizione vinicola; come la Cina, che è stata premiata nella persona di Leon Liang tra i fondatori di una prestigiosa scuola di educazione al vino e di Demei Li che per la prima volta ha consentito alla Cina di vincere un premio in una manifestazione enologica.
Una nuova formula per essere tra la gente
In Vinitaly 2019 è anche continuata la formula “Business in fiera, wine lover in città”, molto apprezzata: dividere gli affari nei padiglioni della fiera dai padiglioni destinati ai consumatori è stata un’intuizione che ha portato una concentrazione minore degli “amanti” all’interno della fiera, ma potenziando la loro presenza in città.