Quando si parla di cucina napoletana, è impossibile non passare in rassegna i piatti più tipici e rappresentativi di Napoli. Come spesso accade, essa è il risultato di un mix di influenze e tradizioni che, nel corso degli anni, si sono susseguite consolidandosi in un’unica grande cucina regionale.
Quella napoletana nasce come cucina povera – incredibile, se pensiamo all’abbondanza di ricette di primi e secondi piatti, dolci e street food che rappresentano il patrimonio gastronomico della città – ed ogni pietanza esalta e trasforma materie prime di qualità in piccole opere d’arte.
Impossibile fare un elenco esaustivo dei piatti napoletani e dei loro nomi: da quelli tipici natalizi alle ricette con le casarecce non si ha che l’imbarazzo della scelta. Eccone 5 che non potete non conoscere!
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Pasta e patate con provola
Versione ricca della pasta e patate – rientra tra le ricette napoletane di Cannavacciuolo più apprezzate – questa con la provola costituisce uno dei primi piatti napoletani più conosciuti nel resto d’Italia. Direttamente dalla cucina povera, un piatto che non ha nulla da invidiare a lasagne e cannelloni. Il risultato è un primo cremoso ed invitante, dal gusto pieno e con tutti i requisiti per costituire un comfort food.
Polpo alla Luciana
Piatto di mare tipico della cucina napoletana, il polpo alla luciana nasce in un borgo di pescatori, quello di Santa Lucia (da qui il suo nome). Il secondo piatto napoletano è a base di polpo verace cotto con pomodorini, aglio, olive e capperi. A renderlo tanto gustoso è la lunga cottura a fiamma bassa unitamente al mix degli ingredienti utilizzati nella sua preparazione. Impossibile, alla fine, non fare la scarpetta: pretendete il pane!
Salsicce con i friarielli
Passiamo alla salsicce con i friarielli, che appartengono alla categoria dei secondi piatti tipici napoletani più amati. Pietanza di facile esecuzione, si tratta di un piatto popolare semplice ma veramente gustoso. I friarielli, per chi non lo sapesse, costituiscono una verdura tipica della Campania caratterizzata da un sapore leggermente amarognolo che si sposa alla perfezione con quello della salsiccia. Si tratta di un abbinamento che trova largo spazio anche come condimento della pizza.
Zucchine alla scapece
Passiamo ad un contorno vegetariano semplice a base di pochi ingredienti. Le zucchine alla scapece, così come le melanzane a funghetto del resto, rientrano tra le ricette a base di verdure di origine contadina. Non c’è occasione nella quale non possano essere proposte in tavola, anche solo come antipasto rustico: provatele sulle bruschette accompagnandole con sottaceti vari. Le zucchine alla scapece altro non sono che zucchine a rondelle fritte in olio caldo e condite con olio extravergine d’oliva, aceto e menta.
Sfogliatelle napoletane
E non possiamo chiudere questa piccola rassegna senza includere un dessert tipico. Se vi state chiedendo cosa mangiare a Napoli tra i dolci, sappiate che l’elenco è piuttosto lungo, ma che non potete assolutamente tralasciare le sfogliatelle: frolle o ricce (nel primo caso l’involucro è di pasta frolla, nel secondo un po’ più articolato) non importa, le sfogliatelle napoletane sono una vera tentazione. Impossibile resistere ma, soprattutto, non affondare i denti nell’inconfondibile crema di ricotta che ne costituisce il ripieno.
Piatti napoletani in dialetto
Il cuoppo di mare indica un cono di carta per fritti all’interno del quale vengono serviti pesce e/o verdure appena scolati dall’olio: è tipico gustarlo per strada. C’è poi il gattò di patate che – noto con tale nome anche nel resto d’Italia – nasce da una storpiatura della parola francese gateaux. Il sartù (di riso) infine deriverebbe dal termine “sourtout” ovvero mantello, a indicare il ruolo avvolgente del pangrattato spolverato sulle pareti dello stampo.