In un gesto molto semplice, come quello di sorseggiare un Liquore alle erbe, può nascondersi molto di più, se nel nostro bicchiere c’è un distillato come Fernet-Branca.
Noto in origine per le sue proprietà mediche e digestive, non dimentichiamo che Bernardino Branca era un precursore di quello che oggi definiremmo un erborista, il prodotto di punta delle distillerie Branca ha dimostrato nei suoi 177 anni di storia tutta la sua versatilità non fermandosi mai e continuando a mettersi in gioco cercando l’incontro con sapori, a volte anche inaspettati, da esaltare e da cui trarre nuovi spunti.
Utilizzato per dare vita a cocktails e long drinks in grado di ispirare i barman più fantasiosi e di soddisfare anche i palati più esigenti, il suo gusto forte e deciso continua ad essere apprezzato anche puro a fine pasto. Ma per comprenderne davvero a fondo il valore e per cogliere tutte le sue sfumature è necessario intraprendere un viaggio. Il suo segreto, come dichiarato anche dalle stesse distillerie che lo producono, è infatti proprio nella sua degustazione: un’avventura capace di svelare tutte le sfumature e le complessità che l’amaro ha da offrire e che si articola in tre sorsi.
Ma cosa scandiscono questi momenti e perché proprio tre? È presto detto:
- Il primo sorso, come l’incipit di un romanzo, è quello della rivelazione, il momento in cui il Fernet-Branca si mostra con decisione, svelando le sue qualità e tenendo viva la curiosità con la promessa di un segreto che si dovrà scoprire in seguito. Questa prima fase consentirà di abituarsi alla nota amara decisa di Colombo e Mirra e al carattere deciso della Genziana;
- Il secondo sorso rappresenta l’inizio vero e proprio del viaggio, alla scoperta dell’ampio ventaglio di spezie ed erbe che compongono la struttura gustativa del Fernet-Branca. Il palato riuscirà qui a percepire i sapori speziati che contraddistinguono la Zedoaria, della famiglia dello zenzero, e il sapore pieno della Camomilla;
- L’ultimo sorso sarà decisivo per comprendere la ricchezza complessiva dell’amaro: il viaggio volge a termine lasciando il piacere dell’avventura e la maturità dell’esperienza accumulata. Le note dolci e delicate delle piante e dei fiori sovrastano il gusto amaro e prendono il loro spazio predisponendo il palato a tutto quello che i sorsi successivi saranno in grado di trasmettere ancora.
La ricetta del Fernet Branca, che segretamente si tramanda tra gli amministratori che si succedono alla guida dell’azienda, prevede l’incontro di 27 tra erbe, spezie, radici e fiori. Dalla loro raccolta, al trattamento, passando per la maturazione e infine per la degustazione, tutto quello che avvolge il Fernet-Branca è un viaggio sensoriale, tra il mistico e l’ignoto, che solo una volta iniziato si può realmente comprendere.
Ecco perché sorseggiare questo liquore alle erbe non può essere un gesto semplice: la sua complessità, per essere realmente apprezzata, merita di essere dapprima scardinata e poi ricomposta. E così ad ogni sorso corrisponde un momento ben preciso di quell’avventura che le distillerie Branca promettono e che, da 177 anni, non smette di deludere chi lo intraprende.